L’International Space Station (ISS) è una base orbitante intorno al nostro pianeta che trae origine dal progetto “Alpha” di una stazione spaziale congiunta tra le agenzie della NASA (USA), ESA (Europa), RKA (Russia), CSA-ASC (Canada) e JAXA (Giappone).
La ISS viaggia in orbita intorno alla Terra a una velocità media di 27600 km/h. Ogni giorno la Stazione Spaziale Internazionale compie 15.54 orbite, una ogni 92.68 minuti, mantenendo un’altitudine di circa 400 km all’interno della termosfera[1].
Il 20 novembre 1998, con il lancio del primo modulo “Zarja”[2], nasce ufficialmente la Stazione Spaziale Internazionale. Dopo Zarja, che tutt’ora viene utilizzato come modulo cargo per l’immagazzinamento di beni di prima necessità, pezzi di ricambio e propellente per la stazione (nei suoi serbatoi esterni), molti moduli sono stati aggiunti portando l’area abitabile a 425 m³. In principio la costruzione della ISS doveva terminare nel 2017 per poi essere parzialmente o totalmente smantellata tra il 2024 e 2028 ma fortunatamente, grazie all’intervento di enti privati, dovrebbe continuare a essere utilizzata ancora per molto tempo.Tra il novembre del 2000 e il marzo del 2001, la missione “Expedition 1” è stata la prima missione di lunga durata che ha portato tre astronauti a vivere a bordo della base per 136 giorni consecutivi. Da quel momento la stazione è stata sempre abitata da equipaggi che si sono alternati al suo interno. Il numero massimo di “astro-coinquilini” è di sei astronauti.
L’European Space Agency (ESA), fondata nel 1975, oggi coordina i progetti spaziali di 22 paesi europei. L’Italia fu uno dei sei paesi che negli anni sessanta insieme a Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi e Regno Unito ebbero l’idea di una collaborazione europea indipendente dalle due superpotenze del tempo, USA e Russia. L’Italia partecipa alle attività spaziali sulla ISS sia fornendo astronauti per le missioni, sia attraverso la creazione di esperimenti scientifici e strumenti studiati appositamente.
La ISS non è solo un laboratorio scientifico in orbita intorno alla Terra. Per capirne meglio il suo significato possiamo affidarci alle parole di Umberto Guidoni[3] relative alla sua prima avventura a bordo della ISS nel 2001: << […] Vivendo e lavorando sulla Stazione Internazionale, però, ho dimenticato la bandiera italiana ed il patch dell’ESA e ho avvertito il fascino di partecipare a una sfida che andava ben al di là delle differenze di nazionalità. I nemici di un tempo, che avevano vissuto le imprese spaziali prima di tutto come una grande competizione politico-militare, oggi lavorano fianco a fianco e collaborano con una decina di altri Paesi, sparsi nei quattro angoli del globo. Senza questo mutamento epocale, senza uno sforzo davvero planetario, sarebbe stato impossibile realizzare quello che è diventato il “primo avamposto umano nello spazio” >>.
Per ulteriori informazioni è possibile visitare i siti web di Wikipedia (en.wikipedia.org) dell’ASI (asi.it), dell’ESA (esa.int) e della NASA (nasa.gov).[2] Zarja fu costruito in Russia, da cui il nome “Alba”, tra 1994 e 1998. Il modulo, che ha dimensioni di 12.56 m di lunghezza e 4.11 m di diametro, presenta 16 serbatoi esterni che possono contenere 6 tonnellate di carburante.
La ISS rappresenta al meglio lo spirito scientifico basato sull’unione di intenti e sulla collaborazione al fine di allargare i confini delle conoscenze scientifiche e tecnologiche.
(Photo: International Space Station – NASA)
[1] La termosfera è la fascia dell’atmosfera terrestre che si estende tra gli 80 km e i 600 km circa. Questa zona è caratterizzata da un rialzo della temperatura fino intorno ai 1000 ºC. [2] Zarja fu costruito in Russia, da cui il nome “Alba”, tra 1994 e 1998. Il modulo, che ha dimensioni di 12.56 m di lunghezza e 4.11 m di diametro, presenta 16 serbatoi esterni che possono contenere 6 tonnellate di carburante. [3]Umberto Guidoni (1954- ) è un astrofisico e astronauta italiano. Ha partecipato a due missioni (STS-75 e STS-100) dello Space Shuttle e nel 2001 è stato il primo europeo a bordo della ISS.