Dall’ultimo report, uscito a fine settembre 2019, dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC)[1]sulla situazione degli oceani e della criosfera[2] si evince un peggioramento a livello regionale sia di parametri fisici, attribuito all’azione dei gas serra (vedi tabella), sia a livello degli ecosistemi, attribuito ai cambiamenti climatici.
La fusione dei ghiacciai, data dall’innalzamento delle temperature medie globali, causa un vero e proprio circolo vizioso perché provoca l’innalzamento del livello del mare che a sua volta favorisce lo scioglimento dei ghiacciai costieri. Nei mari e oceani, la riduzione del pH (grandezza per la misura dell’acidità o basicità di una soluzione acquosa) porta all’acidificazione dell’acqua che a sua volta può provocare danni strutturali e funzionali alle macromolecole (es. proteine) e di conseguenza agli organismi che vivono in quell’ecosistema. L’innalzamento della temperatura delle acque oceaniche è un altro fattore che ha effetti negativi sugli organismi marini. Un classico esempio è quello relativo ai coralli. Questi animali sono i responsabili, tramite la sedimentazione dei loro scheletri calcarei, della creazione delle barriere coralline presenti nei mari e oceani tropicali. Temperature più alte della media e prolungate nel tempo sono la causa principale del fenomeno chiamato “sbiancamento dei coralli”. Quando si verificano questi cambiamenti nella temperatura, le alghe marine che vivono in simbiosi con i polipi del corallo vengono allontanate. L’assenza di queste alghe porta sia a una carenza di nutrimento per i polipi, sia all’assenza della loro colorata presenza, causa dello “sbiancamento”. I coralli andranno così incontro alla morte che porterà alla distruzione della barriera corallina soprattutto tramite l’azione dovuta all’erosione marina. Tale distruzione determinerà un drastico cambiamento nell’ecosistema.
Secondo recenti dati della National Aeronautics and Space Administration (NASA)[3] la situazione attuale dei mari e dei ghiacci mostra che:
. La crescita del livello del mare si aggira sui 3.3 mm per anno. Da un punto di vista storico, negli ultimi 100 anni circa la crescita media totale del livello dei mari è stata stimata essere pari a ±178 mm.
. La riduzione della massa delle lastre di ghiaccio, analizzata tramite immagini satellitari, è pari a 413 Gt per anno (1Gt = 1 miliardo di tonnellate).
. L’estensione dei ghiacci nel Mare Artico sta subendo un declino pari al 12.85% per decade. Le osservazioni satellitari che vengono eseguite ogni settembre, mese in cui l’estensione dei ghiacci del Mare Artico raggiunge il suo minimo annuo, ci dicono che quest’anno (settembre 2019) l’estensione è pari a 4.32 milioni di km2. Da un punto di vista storico, solo in due occasioni si è riscontrata una situazione peggiore, nel 2012 con 3.57 milioni di km2 e nel 2007 con 4.27 milioni di km2.
La Terra è l’unico pianeta dell’intero Sistema Solare caratterizzato da una grande presenza di acqua allo stato liquido. Proteggere questo fondamentale aspetto porterà a salvaguardare tutte le forme di vita e quindi, tutelare anche la nostra stessa sopravvivenza.
[1] Il Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico è un comitato delle Nazioni Unite fondato nel 1988 dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale e dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente. Il 12 ottobre 2007 è stato insignito, con il 45°Vicepresidente degli Stati Uniti d’America Albert Arnold Gore Jr. (1948- ), del Premio Nobel per la Pace. [2] L’Enciclopedia Treccani definisce la criosfera come: << La parte dell’ambiente terrestre costituita da zone a temperatura permanentemente bassa, e cioè da zone permanentemente innevate e ghiacciate. >>. [3] L’Agenzia per le attività Spaziali e Aeronautiche è l’ente governativo degli Stati Uniti d’America che si dedica alla ricerca aerospaziale. La NASA nacque nel 1958 incorporando la National Advisory Committee for Aeronautics (NACA). La NACA, fondata nel 1915, era l’agenzia governativa nata per promuovere la ricerca aeronautica.