Il progresso e la tecnologizzazione digitale possono nascondere e contenere pulsioni di profonda umanità. Un virtuoso esempio è costituito da spesasospesa.org, un progetto che dal 2020 ad oggi ha distribuito circa 3 milioni di pasti. Ma come funziona questa iniziativa, davvero recente in quanto nata a maggio del 2020, in piena pandemia?
Le imprese alimentari che producono o distribuiscono beni di prima necessità sono invitate a donare (o a mettere in vendita a prezzi sostenibilissimi) i prodotti che rischiano di essere buttati via causa imminente scadenza e packaging rovinato. Inoltre, sono ben accette anche donazioni da parte di aziende o di privati cittadini. Ma si tratta di una sinergia davvero ampia: gli enti non-profit possono offrirsi come hub logistici di raccolta e distribuzione, andando a ritirare i prodotti dai donatori, acquistandoli se necessario, e poi distribuendoli ai nuclei bisognosi.
Questa bellissima iniziativa ha una ricaduta sociale evidente, ma non è da sottovalutare l’impatto ambientale, in quanto recuperare le eccedenze significa ridurre spreco, rifiuti e inquinamento.
La trasparenza è assicurata dalla tecnologia blockchain della piattaforma Regusto, in modo che tutti i soggetti coinvolti abbiano le dovute garanzie. Regusto traccia, inoltre, gli impatti ambientali positivi generati dal mancato smaltimento dei prodotti.
Per il prossimo Natale si alza l’asticella: obiettivo a 4 milioni di pasti. La campagna natalizia è partita il 15 novembre e può parteciparvi chiunque, consultando 4milionidipasti.lab00.org