Roma – Il 5 luglio scorso è venuta a mancare Raffaella Carrà, l’icona della Tv e della musica italiana, famosa anche in Spagna e America Latina. Nata a Bologna il 18 giugno 1943, è cresciuta insieme alla mamma e alla nonna.
Nel
2017, in occasione del World Pride di Madrid, le è stato infatti
assegnato il riconoscimento di ambasciatrice dell’amore.
Secondo indiscrezioni la conduttrice è morta a seguito di un tumore ai polmoni,
con il quale combatteva da parecchio tempo.
Non aveva potuto avere figli e ne aveva sofferto moltissimo quando il medico a
40 anni le disse che non aveva speranze.
Era stata celebrata lo scorso novembre da un lungo articolo del quotidiano
britannico «Guardian», che metteva in fila alcuni dei passaggi più noti del suo
percorso artistico (dall’ombelico mostrato durante Canzonissima a «A far
l’amore comincia tu», da «Tanti auguri» al Tuca Tuca con Enzo Paolo Turchi,
salvato dalla censura Rai da Alberto Sordi) e la incoronava la «pop star
italiana che ha insegnato all’Europa la gioia del sesso».
“Raffaella ci ha lasciati. E’ andata
in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il
suo straordinario talento risplenderanno per sempre“. Con queste
parole Sergio Japino, suo grande amore ed ex compagno, ha dato l’annuncio
unendosi al dolore dei nipoti Federica e Matteo.
La sua risata e generosità hanno accompagnato intere generazioni, il suo
talento, l’ombelico di fuori, e i brani per l’epoca trasgressivi per la tv,
l’hanno resta la Star che era per il nostro Paese.