La pandemia, che da oltre un anno ha scombussolato le nostre vite, ci costringe non solo a un distanziamento sociale ma anche a vivere da spettatori la natura che ci avvolge. Diventa così ancora più importante ricordare questa ricorrenza e il suo significato.
Come ogni 22 aprile dal 1970 anche quest’anno si festeggia la Giornata della Terra. Giunta al 50° anniversario, questa ricorrenza nacque per dare voce al nostro pianeta con il fine di favorirne la sua protezione. Questo evento annuale nasce dall’idea di John McConnell (1915-2012)[1] che propose, nell’ottobre del 1969 durante la conferenza UNESCO[2] a San Francisco, l’istituzione di una giornata mondiale per celebrare il nostro pianeta.
Negli anni ’60 la consapevolezza della fragilità del nostro pianeta era sempre più palpabile e probabilmente furono due gli eventi che fecero smuovere definitivamente le coscienze. Il primo evento fu la pubblicazione nel 1962 da parte di Rachel Louise Carson (1907-1964)[3] del libro << Silent Spring >>[4]. Nel libro la scienziata descrive gli effetti sull’ambiente dati dall’uso indiscriminato e massiccio dei pesticidi. Il secondo evento fu il disastro ambientale del 1969 causato dalla fuoriuscita di petrolio da una piattaforma petrolifera nel canale di Santa Barbara nel sud della California. Nei soli primi dieci giorni dall’inizio di questa sciagura ambientale fu stimato che l’equivalente di circa 100.000 barili di greggio si riversarono in mare e sulle spiagge limitrofe. Ci vollero anni perché l’ecosistema della costa si riprendesse. Da quell’ondata di nero partì il movimento verde a protezione dell’ambiente.
La Carson dedica il suo libro ad Albert Schweitzer (1875-1965)[5] che disse: << Man has lost the capacity to foresee and to forestall. He will end by destroying the earth. >>[6].
Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito nato a supporto di questo evento (earthday.org).
[1] Pacifista e ambientalista americano.
[2] L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura è stato fondato nel 1945 e ha sede a Parigi.
[3] Biologa marina, scrittrice e ambientalista americana.
[4] << Primavera Silenziosa >>. Il titolo del libro è un richiamo alla triste stagione nei campi in cui, a causa dell’uso smodato dei pesticidi, gli uccelli con i loro canti sono sempre più rari.
[5] Medico, musicista e missionario franco-tedesco. Premio Nobel per la Pace 1952.
[6] << L’uomo ha perso la capacità di prevedere e di prevenire. Finirà per distruggere la Terra. >>.